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ATTENZIONE: nuova campagna di phishing a scopo estorsivo
Studio Nassisi | Servizi Informatici cell. 347.4795351
Pubblicato da Studio Nassisi® | Servizi Informatici in Alert · Lunedì 18 Mar 2019 ·  4:45
È in corso in queste ore una  massiccia campagna di phishing che vede interessato, tra gli altri,  anche il nostro Paese. Le modalità di attacco sono le stesse accertate a  metà settembre 2018, quando fu registrato un fenomeno molto simile.
Anche  in questa occasione, il criminale informatico sfrutta abilmente le  tecniche più subdole di ingegneria sociale per indurre la potenziale  vittima a pagare una somma di denaro in criptovaluta (non tracciabile)  dietro la minaccia di veder pubblicati in rete alcuni video che la  riprendono in atteggiamenti intimi.
Il  tentativo di frode parte con una mail ricevuta dall'ignaro utente e  che, solo apparentemente, risulta essere inviata dal suo stesso account  di posta. L'hacker, nella mail in questione, fa notare immediatamente  questo dettaglio, con lo scopo di scatenare nella potenziale vittima il  panico che, come ho avuto modo di spiegare in vari articoli e  conferenze, è una delle leve di ingegneria sociale più utilizzate dai  criminali informatici.
Vi  riporto di seguito lo screenshot della mail che anch'io ho ricevuto su  uno degli indirizzi di posta del mio studio poco meno di due ore fa! Ho  evidenziato le parti di testo più significative (ed efficaci).

Effettivamente, ad una prima analisi, il  messaggio di posta risulta effettivamente inviato dallo stesso account  destinatario e questo elemento viene sfruttato dall'hacker per  "dimostrare" alla vittima che ha veramente il controllo della sua  casella di posta.
Come se non bastasse, il pirata informatico afferma di  avere anche il controllo completo del suo computer/dispositivo e che,  da alcuni mesi monitora, tutte le sue attività online dell'utente. In particolare,  afferma di essere in grado di dimostrare con un video "compromettente"  le visite fatte su alcuni siti per adulti.
Nel  tentativo di alimentare lo stato di ansia in cui la vittima si trova  una volta lette le prime righe della mail, il criminale informatico si  prende anche il "disturbo" di spiegargli come mai l'antivirus installato  sul computer non è riuscito a bloccare il suo malware (d'altra parte  "lui" è molto bravo e non commette errori)!
Nella  seconda parte del messaggio, come potete notare, scatta la richiesta  estorsiva vera e propria. Per non veder pubblicato in rete questo  "materiale" ed evitarne l'invio a tutti i contatti dell'utente (che  l'hacker conosce poiché sostiene di aver scaricato anche tutta la  rubrica e l'archivio mail della vittima), il criminale informatico  chiede il pagamento di una somma di denaro in bitcoin.
Altro  elemento studiato ad hoc per generare panico e ansia nella potenziale  vittima è il limitato periodo di tempo che viene "concesso" per  effettuare il pagamento (solo 48 ore).
L'hacker prova a rincarare la dose  affermando che qualsiasi tentativo di rintracciarlo sarà vano e, anzi,  minaccia "ritorsioni" nel caso in cui la vittima decida di sporgere  denuncia o condividere il messaggio con altri utenti.
Ebbene,  per quanto ben progettata, questa mail è evidentemente l'ennesimo  tentativo di frode messo in campo dai criminali informatici,  costantemente a caccia di qualche utente del web inesperto o ingenuo. In  realtà, nessuna casella di posta è stata hackerata ed il messaggio non  proviene dal vostro account email. Chiaramente, non esiste alcun video  che vi riprende intenti a visitare determinate categorie di siti.
Come  spiegato più volte, l'indirizzo mittente è uno dei parametri più facili  da falsificare in un messaggio email. Inoltre, sebbene tecnicamente  possibile, prendere il controllo completo di un dispositivo informatico  non è affatto semplice. Per farlo l'hacker deve avere accesso fisico al  nostro computer o deve riuscire ad installare un malware sul nostro  dispositivo attraverso massaggi di phishing confezionati ad hoc.
Inoltre,  quand'anche un criminale informatico riuscisse a violare la nostra  casella di posta elettronica, non avrebbe alcuna possibilità (solo per  questo) di prendere il controllo anche del nostro dispositivo perché ciò non è  tecnicamente possibile.
Chiunque si occupi seriamente di informatica e,  soprattutto, di sicurezza informatica potrà confermarvelo. Questo  però, di sicuro, non ci autorizza ad abbassare la guardia. Le campagne  di phishing esistono e spesso portano a grandi "risultati" per il  criminale informatico (diversamente non sarebbero così numerose e  frequenti)!
Valgono  sempre, pertanto, le mie solite raccomandazioni che mi permetto di  sintetizzare:
  • prestate sempre la massima attenzione quando navigate in  rete e non dimenticate che un sistema informatico sicuro al 100%,  semplicemente, non esiste.
  • Proteggete adeguatamente la vostra privacy,  cambiate periodicamente e custodite con cura le password dei vostri  account;
  • Utilizzate password lunghe e complesse;
  • Prestate grande attenzione alla posta elettronica che rappresenta, in  assoluto, il primo canale di infezione e diffusione di malware ed è un terreno fertilissimo per le campagne di phishing;
  • Non cliccate mai sui link presenti all'interno di  messaggi dubbi o provenienti da sconosciuti e non lasciatevi assalire  dal panico se ricevete messaggi contenenti minacce o richieste di  denaro, indipendentemente dal tenore allarmistico o intimidatorio che  possono caratterizzarli.
Se ritenete di non essere in grado di valutare autonomamente  l'effettiva veridicità di un messaggio rivolgetevi ad un esperto del  settore che possa aiutarvi.
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